Canali Minisiti ECM

Meno medici negli ospedali: stipendi fermi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/01/2017 20:11

La Ragioneria dello Stato diffonde i dati sull'impiego del personale medico nella sanità pubblica

"Il totale della forza lavoro impiegata nelle amministrazioni pubbliche nel 2015 è in calo rispetto al precedente anno". E nella sanità il taglio ammonta a circa 10mila dipendenti in un anno (clicca qui per leggere il documento completo). Così la Ragioneria generale dello stato, aggiornando il conto annuale. "L'ingresso dei nuovi enti nella rilevazione avvenuto nel 2011 e nel 2014 maschera il trend effettivo del totale del personale pubblico. Al netto dei nuovi ingressi si osserverebbe una riduzione ininterrotta che prosegue dal 2008", spiega. Certo, aggiunge l'Rgs, rispetto agli anni passato il calo si è attenuato, "toccando il minimo proprio nel 2015". Ma gli effetti accumulati fanno segnare, una riduzione del 5% rispetto al 2007 che al netto dell'apporto degli enti acquisiti nella rilevazione diventa pari al 6,9%, "corrispondente ad una contrazione assoluta di 237.220 persone".

Come dicevamo nell'Ssn c'è stato un calo di 10mila unità in un anno. Nel 2015 sono 653.352 contro i 663.793 del 2014. Rispetto al 2007 sono 28.845 in meno (-4,2%). Per gli enti del Servizio sanitario nazionale la riduzione avvenuta nel 2015 è la più consistente del periodo considerato (10.444 unità). Nel confronto con il 2009, anno con il massimo numero di occupati nella sanità pubblica, a fine 2015 risultavano impiegate 40.364 persone in meno. Continua poi la discesa del costo del lavoro. Nel 2015 la spesa complessiva è stata di 38,964 miliardi di euro contro i 39,126 miliardi del 2014 (-162 mln, -0,4%). Praticamente la spesa è tornata sotto ai livelli del 2007 (39,027 mld).

Questi alcuni dati per il Servizio sanitario nazionale fotografati dal Conto annuale 2015 del Ministero dell’Economia che evidenzia invece come la retribuzione media per il personale del Ssn è aumentata lievemente (+0,1%) rispetto al 2014 arrivando a 38.621 euro in media (+51 euro).

pubblicità

Tuttavia negli ultimi otto anni la crescita degli stipendi non è stata in grado di agganciare il costo della vita, che ha proceduto con una velocità quasi doppia. "Sull'intero periodo 2007-2015 il tasso di inflazione ha avuto un incremento del 13,5% ed è stato significativamente più elevato della variazione registrata dalla retribuzione media di fatto rappresentativa dell'intero pubblico impiego che, sul medesimo periodo, ha avuto un incremento del 7,8%".

Sale ancora l’età media del personale che arriva a 50,1 (uomini 52,1 donne 49,1).  Nel 2001, per fare un esempio, era di 43,5 mentre le previsioni per il 2020 dicono 54,3 anni in media. Numeri che il conto annuale commenta così "Per gli enti del Servizio sanitario nazionale la riduzione avvenuta nel 2015 è la più consistente del periodo considerato (10.444 unità). Nel confronto con il 2009, anno con il massimo numero di occupati nella sanità pubblica, a fine 2015 risultavano impiegate 40.364 persone in meno. I numeri assoluti e percentuali rendono evidente la diversa incidenza nel pubblico impiego delle norme relative al turn-over, che nel SSN hanno trovato applicazione differenziata per le regioni in piano di rientro".

In calo i medici. Nello specifico, per quanto riguarda i dirigenti medici nel 2015 si registra un nuovo calo dai 112.746 del 2014 si è passati ai 110.850 del 2015 (-1.896) con una età media che è arrivata a 53,06 (nel 2014 era 52,83). Lo stipendio medio è stato di 73.133 euro (34 euro in più rispetto al 2014) Scende anche il numero del personale non dirigente Nel 2015 le unità a tempo indeterminato di personale non dirigente sono state  522.861 in calo di quasi 8 mila unità rispetto alle 530.739 del 2014.
 
Diminuiscono anche gli infermieri che nel 2015 sono risultati 266.363 contro i 269.151 nel 2014 (-2.788). Sale anche per loro l’età media che si attesta 47,47 (nel 2014 era 47,07). In aumento anche per gli infermieri le retribuzioni medie. Nel 2015 a 32.518 (+88 euro rispetto al 2014).

Stesso discorso anche per i Dirigenti non medici che rispetto ai 19.088 del 2014 nel 2015 risultano 18.543. Di questi nel 2015 ci sono 2.625 farmacisti, un numero stabile rispetto al 2013. Aumenta anche per i dirigenti non medici la retribuzione media che dai 65.151 del 2014 è arrivata a 65.365 euro (+214 euro) nel 2015.

Aumentano i lavoratori precari del Ssn. I lavoratori flessibili del comparto sono in totale 37.530. al 2015. In crescita rispetto al 2014 di oltre 3mila unità. I lavoratori a contratto a tempo determinato sono arrivati a quota 30.686 (+8,5%) in un anno. Sempre meno rispetto al 2007 quando erano 35.907, ma il trend è in crescita dal 2012. Salgono anche gli interinali mentre scendono i lavoratori socialmente utili. Sempre nell’ambito del lavoro precario i medici sono 8.705 in crescita rispetto ai 7.898 del 2014. Stesso dicasi per gli infermieri quelli con lavoro precario erano 10.942 nel 2014 mentre sono diventati 12.136 nel 2015 (1.194 in più).

Fonte: ragioneria dello stato, QS

Commenti

I Correlati

"Hanno la stessa efficacia di medicinali con brand originario. Valuteremo una campagna"

Franco: “Per rendere efficienti ed efficaci le azioni della Medicina Generale, servono interventi sulla Sanità Territoriale come l’acquisizione e l’aggiornamento di competenze sia professionali che organizzative"

Male anche la mobilità. Quella ospedaliera passiva extra-regione nel 2021: dalla città metropolitana di Reggio Calabria si sposta quasi un paziente su quattro e da quella di Genova quasi uno su 10

Due su tre in Lombardia, Veneto e Piemonte

Ti potrebbero interessare

Male anche la mobilità. Quella ospedaliera passiva extra-regione nel 2021: dalla città metropolitana di Reggio Calabria si sposta quasi un paziente su quattro e da quella di Genova quasi uno su 10

La Fondazione in campo per promuovere progetti e iniziative educazionali su stili di vita sani e importanza della vaccinazione, prima tappa Milano

Fondazione Hopen, pazienti e famiglie soli chiedono supporto

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Ultime News

Esercizi aerobici favorirebbero aumento cellule 'natural killer'

"Hanno la stessa efficacia di medicinali con brand originario. Valuteremo una campagna"

Attive nel cervello di pazienti con malattie come la depressione

Valutate la mortalità causa-specifica, il valore di anni persi e una serie di parametri legati alla longevità per 204 Paesi e territori